NEGLI ANNI  '90

                Felice Monolo ("Eco di Castano", 1991) sulla poesia San Michele di Oleggio

Come la musica e la pittura il messaggio poetico ha sempre qualche cosa di indeterminato e di impressionistico: ognuno vi trova quello che la sua sensibilità coglie e la sua educazione sentimentale.

Io ci ho trovato questo. La poesia può essere divisa in tre parti: c'è una prima descrittiva in cui il poeta ci introduce nell'atmosfera medievale che circonda la chiesa creandone la suggestione.

Segue poi la parte riflessiva in cui c'è il gioco dell'antitesi tra il lontano passato mitizzato nel tempo e la realtà presente angosciante e nevrotica che nulla sembra concedere alla memoria collettiva.

Fra i due estremi c'è lui, il poeta, a dirci il suo dannato straniamento "...io sono una crosta col mio medaglione d'angoscia esistenziale".

Invece a sfidare il passato e il presente ci sono "i ciottoli pescati dalle acque vorticose del Ticino: bianchi, gialli, rossi, neri, tutti a scaldarsi con gioia al sole".

Nel raccontare ciò egli si è servito di parole semplici, scarne, concrete come i sassi delle "terre di morene", scandite nel ritmo di una saga medievale.

 

                                                 hanno detto...index